Terzo grado all'innovazione. Francesco Rieppi (CEO &Co-Founder di Spotlime)
Un altro capitolo del nostro Terzo Grado all’Innovazione. Oggi il protagonista è Francesco Rieppi, CEO & Co-Founder di Spotlime: la movida milanese in una app, che aiuta a scegliere tra le migliaia di eventi in città e dà la possibilità di acquistare biglietti last second. Dopo un’esperienza a Berlino con MAS Angel Fund, in cui finanziava progetti imprenditoriali, Francesco è tornato a Milano per diventare imprenditore egli stesso. E con un certo successo…
Perchè ti sei avvicinato al mondo startup?
Dopo una prima esperienza in consulenza, mi sono trasferito a Berlino per lavorare in un fondo di venture capital, grazie al quale mi sono avvicinato al mondo delle startup. Dopo alcuni mesi ho sentito l’esigenza di fondare qualcosa di mio, che fosse realmente utile e rispondesse ad un problema diffuso, ma non ancora risolto. Da qui, dopo essermi confrontato con alcuni amici, tra cui l’attuale CTO, Francesco De Liva, è nata l’idea di Spotlime, che vuole rivoluzionare il concetto di scoperta di cosa fare nel tempo libero.
Quali consigli ti senti di dare ai giovani che intendono diventare founder?
Direi 3 cose principali:
1. Lanciare il prima possibile
2. Cercare bene i co-founders: è il migliore investimento possibile per una startup!
3. Perseverare: i risultati se non si molla arrivano!
Dove vedi il movimento startup italiano da qui a 5 anni?
Dipenderà molto da quanto si svilupperà il mercato del venture capital e quanto verrà semplificata la burocrazia, due dei principali freni per le startup nel nostro paese. San Francisco, Londra e Berlino sono ancora molto lontane. Ma 5 anni sono un bel po’ di tempo e mi piace pensare che le cose potranno cambiare anche da noi.
Cosa ti piace di più in quello che fai?
Il fatto che ogni giorno riesco ad imparare qualcosa di nuovo. Stando a stretto contatto con un team dinamico e con diversi background e in un ambiente dove tutto cambia così velocemente come il mondo mobile non si finisce mai di imparare.
Cosa odi di più in quello che fai?
Odio è una parola molto forte! Direi che non c’è nulla che odio davvero nel mio lavoro. Posso dire quale sia la cosa più frustrante: pagare per aspetti di burocrazia, come il notaio, che rallentano la crescita di una startup, e scoprire che all’estero questi limiti non esistono.
Se dovessi ricominciare, rifaresti tutto quello che hai fatto? E perchè?
Prima del lancio abbiamo sicuramente peccato di perfezionismo. Spesso i fondatori pensano che il lancio sia un momento di arrivo, ma in realtà è il punto di partenza per capire cosa veramente vuole il tuo utente – che molto spesso è diverso da quello che pensavi! Avremmo probabilmente potuto lanciare prima, con un prodotto un po’ meno performante, e ricevere quindi prima feedback su cosa interessava veramente ai nostri utenti.
Francesco Rieppi su Twitter